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Sushi, ramen, yakitori: le origini dei piatti più amati della cucina giapponese

Sushi, ramen, yakitori: le origini dei piatti più amati della cucina giapponese

Il Giappone, un arcipelago affascinante e ricco di storia e cultura, è rinomato anche per la sua gastronomia unica e raffinata. Oltre ai magnifici paesaggi e alle tradizioni ancestrali, la cucina giapponese è un vero e proprio invito al viaggio, un'esplorazione di sapori e consistenze che seducono i palati di tutto il mondo. Dal delicato sushi al confortante ramen, fino al saporito yakitori, ogni piatto racconta una storia, riflette una particolare tecnica culinaria e fa parte di una tradizione consolidata. Questo articolo vi accompagna in un viaggio nel cuore delle origini di questi popolari piatti giapponesi, svelando i segreti della loro preparazione e l'evoluzione della loro popolarità nel corso dei secoli.

Sushi: dalla conservazione alla degustazione raffinata

Macchina per sushi facile

La storia del sushi è sorprendentemente legata alla conservazione del pesce. Ben lontano dall'immagine elegante e sofisticata che abbiamo oggi, il sushi nasce da una necessità pratica: conservare il pesce attraverso la fermentazione nel riso. Questa tecnica, originaria del Sud-Est asiatico, si diffuse in Cina e poi in Giappone, dove prese piede e si evolse nel tempo.

Narezushi: l'antenato del sushi. Il “Narezushi” è considerato la forma più antica di sushi. Consisteva nell'avvolgere il pesce (solitamente d'acqua dolce) nel riso fermentato per diversi mesi o addirittura anni. Il riso, divenuto acido attraverso la fermentazione, impediva lo sviluppo di batteri e garantiva la conservazione del pesce. Fu mangiato solo il pesce, il riso venne buttato via.

Nama-narezushi: una transizione al consumo di riso. Nel corso del tempo la tecnica di fermentazione è stata modificata. Il tempo di fermentazione è stato ridotto, consentendo di consumare sia pesce sia riso. Questa evoluzione diede vita al “nama-narezushi”, un piatto in cui il riso, leggermente acido, cominciò ad essere apprezzato per il suo sapore.

Hayazushi: l'ascesa della velocità e della freschezza. Il periodo Edo (1603-1868) segnò una svolta nella storia del sushi. Lo sviluppo delle città e la crescente domanda di pasti veloci e convenienti portarono alla creazione dell'"hayazushi", un sushi preparato con riso all'aceto e pesce fresco, senza fermentazione. Questo tipo di sushi, più veloce da preparare e più fresco, ha avuto un successo immediato.

Nigirizushi: la forma moderna che conosciamo. A Hanaya Yohei, all'inizio del XIX secolo, viene attribuita l'invenzione del "nigirizushi", la forma di sushi che conosciamo oggi: una piccola pallina di riso all'aceto sormontata da una fetta di pesce fresco. Questa innovazione rivoluzionò il mondo del sushi e contribuì alla sua rapida diffusione, in particolare grazie all'apertura di stand di sushi nelle strade di Tokyo.

Ramen: una zuppa di noodle con influenze varie

Il ramen, la zuppa di noodle per eccellenza del Giappone, ha una storia più recente e internazionale rispetto al sushi. Sebbene sia considerato un piatto tipicamente giapponese, il ramen ha origini cinesi e nel corso del tempo è stato adattato e trasformato fino a diventare la specialità culinaria che conosciamo oggi.

Origine cinese: La Mian. Il ramen deriva da “la mian”, una zuppa di noodles cinese. Il termine stesso "ramen" è un adattamento giapponese della pronuncia cinese di "la mian". Le tagliatelle “La mian” venivano preparate a mano, allungando e piegando ripetutamente l’impasto fino ad ottenere delle tagliatelle lunghe e sottili.

Arrivo in Giappone: adattamento e trasformazione. Il ramen è apparso per la prima volta in Giappone all'inizio del XX secolo, principalmente nelle Chinatown di grandi città come Yokohama e Kobe. Inizialmente il ramen era considerato un piatto cinese e veniva consumato principalmente da lavoratori e studenti cinesi.

Il boom del secondo dopoguerra: un piatto popolare e conveniente. Dopo la seconda guerra mondiale, il ramen conobbe un notevole boom in Giappone. La scarsità di cibo e la disponibilità di grano americano contribuirono alla diffusione del ramen, che divenne un piatto conveniente e nutriente. Sono stati aperti molti stand di ramen che propongono diverse varianti di zuppa di noodle.

Varianti regionali: un caleidoscopio di sapori. Nel corso del tempo, il ramen si è diversificato in numerose varianti regionali, ciascuna con le sue caratteristiche distintive. Tra gli esempi troviamo il tonkotsu ramen (preparato con brodo di ossa di maiale) di Fukuoka, il miso ramen (preparato con miso) di Hokkaido, lo shoyu ramen (preparato con salsa di soia) di Tokyo e lo shio ramen (preparato con sale) di Hakodate. Ogni regione ha sviluppato le proprie ricette e i propri ingredienti, creando un vero e proprio caleidoscopio di sapori.

Yakitori: spiedini alla griglia dal fascino universale

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Yakitori, che letteralmente significa "uccello alla griglia", è un piatto semplice ma delizioso composto da spiedini di pollo (o altre carni o verdure) grigliati su carboni ardenti. Sebbene semplice nell'aspetto, lo yakitori è un piatto profondamente radicato nella cultura giapponese, con una ricca storia e un'ampia varietà di preparazioni.

Storia antica: umili origini. La storia dello yakitori risale al periodo Edo (1603-1868), quando il consumo di carne di pollame era limitato a causa di restrizioni religiose e considerazioni economiche. All'epoca lo yakitori era considerato un piatto modesto, consumato principalmente dalle classi lavoratrici.

Diffusione dopo la seconda guerra mondiale: un piatto accessibile a tutti. Dopo la seconda guerra mondiale, l'incremento della produzione avicola e il miglioramento delle tecniche di conservazione resero il pollo più accessibile a tutti. Lo yakitori è diventato un piatto popolare ed economico, mangiato negli izakaya (pub giapponesi) e sulle bancarelle per strada.

La diversità degli spiedini: un'esplorazione dei sapori. Lo yakitori offre un'ampia varietà di sapori e consistenze. Si possono trovare spiedini con diverse parti del pollo (cosce, ali, pelle, cuore, fegato), così come spiedini di verdure (porri, funghi, peperoni) e persino polpette. Ogni tipo di spiedino viene condito in modo diverso: con salse dolci, salate o piccanti.

Salse e contorni: un tocco finale essenziale. La salsa “tare”, una salsa dolce e saporita a base di salsa di soia, mirin (vino di riso dolce) e zucchero, è un elemento essenziale dello yakitori. Viene utilizzato per spennellare gli spiedini durante la cottura, conferendo loro un irresistibile sapore umami. Lo yakitori è spesso accompagnato da pepe sansho (un profumato pepe giapponese), shichimi togarashi (una miscela di sette spezie) o ravanello daikon grattugiato.

L'esperienza dello yakitori: un momento di convivialità. Mangiare yakitori è spesso sinonimo di convivialità e condivisione. Gli izakaya, dove vengono serviti gli yakitori, sono luoghi di ritrovo molto frequentati, dove le persone si riuniscono per bere birra, sakè e gustare cibo delizioso in un'atmosfera rilassata.

Conclusione

Sushi, ramen e yakitori sono solo alcuni esempi della ricchezza e della diversità della cucina giapponese. Ogni piatto ha una storia unica, dalle umili origini alla fama mondiale. Conoscere la storia e le tradizioni che si celano dietro questi piatti permette di apprezzarne ancora di più il sapore e la genuinità. Che tu sia un amante del sushiChe siate amanti del ramen o amanti dello yakitori, non esitate a scoprire le diverse varianti regionali e a scoprire i segreti della cucina giapponese. Vi aspetta un viaggio nel gusto indimenticabile!

Oltre al loro sapore delizioso, questi piatti giapponesi riflettono anche una ricca cultura e un sapere ancestrale. Incarnano la filosofia giapponese di armonia, equilibrio e rispetto per gli ingredienti. Quando mangi sushi, ramen o yakitori, non stai gustando solo un piatto, ma anche una parte della storia e della cultura giapponese.

Quindi, la prossima volta che avrai voglia di gustare un piatto giapponese, prenditi il tempo di scoprire di più sulla sua origine e sulla sua preparazione. Potreste scoprire aneddoti affascinanti e apprezzare ancora di più la complessità e la finezza della cucina giapponese. Buon appetito!

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